La Chiesa del Purgatorio apre le sue porte, ma ha bisogno di aiuto

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Il Lions club Palo del Colle-Auricarro con la confraternita Purgatorio organizzano sei incontri artistico-musicali all’interno della suggestiva chiesa del Purgatorio: un patrimonio meraviglioso ma difficile da mantenere in buona salute.

Musica e arte di domenica al Purgatorio” il titolo del ciclo d’eventi che ha avuto inizio ieri e che occuperà una domenica al mese fino a marzo 2017. Dalla musica classica alla musica lirica, al teatro-danza fino al gospel: questa la formula scelta per aprire le porte di una delle chiese più famose di Palo, ma che non tutti i palesi conoscono. Tutto questo non solo per mostrare la bellezza dei soffitti decorati, dei dettagli rifiniti e della grandezza architettonica, ma anche per chiedere aiuto: la struttura infatti ha bisogno di continui interventi di restauro. Il ricavato di queste serate sarà appunto destinato ai lavori di manutenzione e ristrutturazione della chiesa stessa: c’è ancora da salvaguardare la struttura in legno dell’organo sopraelevato, il bellissimo campanile e tanto altro ancora da ristrutturare e bisogna farlo subito.

La stagione artistica è stata aperta con l’esibizione del giovane pianista palese Lorenzo Mondelli che ha eseguito alcuni pezzi di Mozart, Beethoven e Chopin. È possibile abbonarsi a tutti i prossimi eventi oppure partecipare con un biglietto singolo all’evento che si preferisce.

Di seguito riportiamo il calendario delle prossime attività musicali
– 20 novembre: musica lirica con Gianfranco Zuccarino (baritono), Grazia Berardi (soprano), Rosamaria Carboni (pianista);
– 4 dicembre: musica gospel con il gruppo vocal-strumentale vocalist “black & blues”;
– 22 gennario 2017: coro Stelle Alpine “Associazione ANA sez. Bari Puglia-Basilicata” con la direzione d’orchestra di Paolo Romano;
– 19 febbraio 2017: musica leggera con il gruppo musicale “gli asteroidi”;
– 12 marzo 2017: teatro danza con la ballerina e coreografa Annalista Battista, testo e regia di Paola Martelli.
Quale modo migliore di curare l’arte se non con l’arte stessa?