Vaccinata la prima dottoressa di Palo del Colle “Sto bene. Credo nei miracoli della scienza, mi sento fortunata”

8738

Ha 28 anni Cinzia Bottalico, una delle prime cittadine di Palo del Colle ad essersi sottoposta al vaccino contro il Covid19: lei, medico del Dipartimento di Prevenzione, ha preso servizio nell’ASL di Bari e SISP di Altamura dopo meno di un mese dalla sua laurea in medicina.

Noi di PalodelColle.NET l’abbiamo intervistata, ponendole alcune domande cruciali raccolte durante questi giorni dopo il “Vaccine day”.

DOMANDA – Come funziona il vaccino? 
RISPOSTA – Voglio rassicurare tutti quelli che mi leggeranno. Stamattina (2 gennaio ndr), con i miei colleghi che operano in prima linea abbiamo ricevuto la prima dose del vaccino. Non conosco altri di Palo del Colle che hanno avuto il vaccino. La prossima avverrà tra 21 giorni, per poter assicurare una immunità più prolungata. Lo stesso procedimento avverrà per tutte quelle persone che non hanno mai contratto il virus e che non presentano anticorpi. La prima dose avverrà nel giorno 0, e la seconda dopo 21 giorni. Si tratta di un vaccino particolare, al cui interno non vi è il virus del Covid19. Sto benissimo e gli effetti collaterali strumentalizzati nei giorni scorsi sono i soliti di qualsiasi altro vaccino.

DOMANDA – A chi dice di poter continuare a stare bene senza il vaccino cosa vorresti dire?
RISPOSTA – Che è stato fortunato ma, data la mia vasta esperienza personale sul tema, ci sono state molte persone che, anche riducendo i contatti, igienizzandosi le mani e indossando la mascherina si sono comunque ammalate. Posso capire lo scetticismo ma al momento questa è l’unica arma in nostro possesso per sconfiggere questo mostro. 

DOMANDA – Qual è stato il tuo lavoro presso la ASL di Bari? 
RISPOSTA – Ho preso servizio ad ottobre lavorando sul tracciamento dei positivi, facendo indagini epidemiologiche e tamponi. Nel mio piccolo ho anche aiutato le famiglie che avevano bisogno di maggiori informazioni e comunicazioni circa le loro positività e l’iter da seguire. Ho sentito il dolore e la paura delle persone colpite da questo virus: per questo è necessario che molti aderiscano alla campagna vaccinale in maniera tale da proteggere anche chi non vuole sottoporsi al vaccino. 

DOMANDA – Parlando di tracciamenti cosa ti senti di rispondere a tutte quelle persone che reputano inutile scaricare la app Immuni e lamentano rallentamenti nelle comunicazioni? 
RISPOSTA – Un discorso simile al vaccino può essere fatto con la app Immuni; è necessario che tutti continuino a scaricarla e a autosegnalarsi quando si risulta positivi. La tracciabilità tuttavia avviene a monte in maniera molto dettagliata dagli organi competenti come la ASL. Si risale a qualsiasi contatto avuto, si avvisa il lavoro, si inviano provvedimenti sul luogo del lavoro, si ripercorrono i luoghi frequentati e molto altro.

DOMANDA – Cosa vorresti dire a chi, in questo momento, prova ansia e incertezza circa questo vaccino? 
RISPOSTA – Ho potuto ascoltare, tutti i giorni, il pianto, la paura, il terrore di chi si è ammalato e non voglio che nessun altro possa provarloSe non raggiungiamo un buon numero di vaccinati non ne usciremo più da questa situazione. Ho passato anche io ore bardata, senza bere e mangiare: è stata dura ma dobbiamo continuare a combattere insieme. 

DOMANDA – Perchè non si effettuano tamponi a chi è entrato in contatto in stretto contatto con un positivo, come ad esempio un famigliare? 
RISPOSTA – Partiamo dal presupposto che consideriamo confermato un caso risultato positivo attraverso un tampone molecolare (non quello antigienico). Per fare il tampone ad un parente vanno tenuti in considerazione due casi.
1) Se il caso confermato con il tampone molecolare è sintomatico: si intende per contatto stretto qualsiasi persona/parente con cui sia venuto a contatto a partire dalle 48h prima dall’insorgenza dei sintomi del caso confermato.
2) Se il caso confermato è asintomatico: si intende per contatto stretto qualsiasi persona/parente con cui sia venuto a contatto a partire dalle 48h prima dalla positività

Se il positivo confermato invece è asintomatico, il contatto stretto rientra nel tracciamento se ha avuto un contatto a partire dalle 48 ore prima dalla positività.

Per contatto stretto si intende: “vivente nella stessa casa di un caso COVID-19,
ha avuto un contatto fisico diretto con un caso COVID-19 (per esempio la stretta di mano), ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso COVID19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati), ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti, si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un caso COVID-19 in assenza di DPI idonei, ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso COVID-19; sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto, fornisce assistenza diretta ad un caso COVID-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei (fonte Ministero della Salute Italiana http://www.salute.gov.it/portale/p5_1_2.jsp?lingua=italiano&id=244). 

Il contatto stretto non può fare subito un tampone molecolare: deve aspettare 10 giorni dall’ultimo contatto che ha avuto con la persona positiva. Per far sì che il virus si replichi e raggiunga le vie aeree superiori da cui viene prelevato il materiale virale con il tampone. Non è possibile sottoporsi prima poiché si correrebbe il rischio di tamponare e rilasciare un falso negativo.