Anonimo e senza smartphone: l’invenzione made in Palo del Colle per monitorare i contagi nella fase 2

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La riapertura quasi totale dell’Italia è alle porte. Uno degli interrogativi ancora lasciati in sospeso è il possibile monitoraggio dei contagi. Alcune delle alternative proposte fino ad ora presentano delle criticità molto importanti: tra queste la possibile violazione della privacy e l’inaccessibilità a persone che non posseggono uno smartphone.

A Palo del Colle c’è chi ha pensato ad un sistema di monitoraggio che assicura l’anonimato e funziona senza smartphone. Abbiamo intervistato Michele Scaramuzzi, inventore di questo nuovo sistema.

Domanda – Come funziona?
Risposta – Il dispositivo si indossa individualmente (ho pensato ad un briaccaletto) e attraverso una comunicazione anonima Bluetooth registra tutte le interazioni che avvengono tra i braccialetti, durante i propri spostamenti. Queste interazioni vengono memorizzate nell’apparecchio e trasferite in una banca dati centrale, utilizzando il Wifi o altre reti protette.

Domanda – Perchè introdurre un dispositivo del genere?
Risposta – L’obiettivo principale è bloccare sul nascere un eventuale focolaio. Inoltre può essere utilizzato come ulteriore strumento diagnostico per i medici di base. Per farlo è necessario avere la più ampia partecipazione da parte di tutta la popolazione, comprese le persone maggiormente esposte (es. anziani). Ciò si rende difficile con l’utilizzo di APP, smartphone e complicati sistemi di tracciatura (tra cui la possibile violazione della privacy).

 

Domanda – Cosa succede se entro in contatto con un positivo (anche se diagnosticato dopo l’incontro)?
Risposta – Nel momento in cui si risulta essere positivi al Covid19, la banca dati viene aggiornata dalle autorità autorizzate (medici, dipartimento prevenzione e salute, ASL ecc). A tutte le persone che hanno interagito con il braccialetto del positivo (anche nei giorni precedenti) sarà notificato un segnale luminoso (di colore rosso).

Domanda – Cosa c’è di diverso rispetto a tutti i progetti fino ad ora presentati?
Risposta – Penso che possa essere una buona alternativa dal momento che:
– Può essere utilizzata da tutti
– Funziona senza smartphone (accessibile alle persone più anziane e in zone del mondo in condizione di povertà che non consentono l’acquisto di un telefono personale)
– Tutela assoluta della privacy poiché non c’è nessuna possibilità di associare il bracciale a chi lo porta (ogni braccialetto ha un suo identificativo numerico)
– Il braccialetto stesso avvisa il contagio potenziale
– Non necessita di alcuna copertura di rete cellulare. 

Domanda – Qual è il costo di produzione?
Risposta – Ho stimato una cifra inferiore ai 10 euro, ancora meno se prodotto in grandi quantità. Sono disponibile a fornire maggiori dettagli a chi ha intenzione di portare avanti lo sviluppo di tale idea (non solo su territorio italiano). La semplicità, l’anonimato e l’accessibilità a bassissimo costo possono fare la differenza anche su territori “non benestanti” come l’Italia.