Candidosi: un’infezione che colpisce non solo le donne

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La nostra rubrica sulla salute oggi tratta un argomento che interessa donne ma non solo: la Candida.  Ad occuparsene la giovanissima dottoressa Milena Moretti dell’equipe della Farmacia Porta Reale del dott. Giacomo Parisi.

Tre donne su quattro vanno incontro, almeno una volta nel corso della vita, dall’inizio dell’età fertile alla menopausa, ad un episodio di vaginite da Candida. La candidosi vaginale è una malattia causata da un fungo, normalmente presente nella vagina, la Candida albicans, che in particolari condizioni si moltiplica in modo eccessivo e dà luogo ad una serie di disturbi.

Generalmente la Candida accompagna la vita dell’individuo sano, è presente nella regione genitale, nell’intestino, nel cavo orale e sulla pelle e non causa problemi, ma quando l’efficacia del sistema immunitario diminuisce, questo fungo si accresce considerevolmente causando notevoli problemi per la salute del soggetto.

All’interno della bocca può provocare un’infiammazione della mucosa che ricopre il cavo orale caratterizzata da una patina biancastra chiamata mughetto. Nei bambini, in particolare, l’uso massiccio di cortisonici per aerosol durante il periodo invernale, favorisce l’attecchimento del fungo nel cavo orale a causa dell’abbassamento delle difese di superficie, per questo, è buona norma, risciacquare bene la bocca dopo ogni somministrazione di aerosol cortisonico e lavare col sapone la zona intorno al naso e alla bocca.

L’eccessiva proliferazione della candida a livello dell’intestino tenue è responsabile inoltre, di numerosi disturbi gastrointestinali (alitosi, meteorismo, stipsi, diarrea, colite), che danno luogo alla candidosi intestinale. La candidosi si diffonde poi attraverso il torrente ematico e può colpire diverse parti dell’organismo.

L’uomo stesso non è immune da candidosi genitale, sia a causa dell’origine intestinale della patologia sia perché  può essere trasmessa al partner durante i rapporti sessuali e in genere, il partner affetto da Candida non manifesta alcun sintomo di malattia, ma costituisce un serbatoio di microrganismi per reinfezioni successive della donna, perciò è indispensabile curare anche il partner con un antimicotico topico, in quanto si ha una trasmissione dell’infezione ad ogni rapporto.

I fattori che portano a un abbassamento delle difese immunitarie dell’individuo e che scatenano l’infezione sono molteplici:

un periodo di stress e affaticamento; un’alimentazione troppo ricca in carboidrati semplici e povera di nutrienti; l’assunzione e l’abuso di medicinali, in particolare le terapie antibiotiche; abitudini igieniche inadeguate; cambiamenti nelle abitudini di vita.

Per quanto riguarda l’alimentazione va sottolineato che la candida si nutre di zuccheri semplici, perciò un’alimentazione ricca di carboidrati, specie se raffinati, ne favorisce lo sviluppo. Infatti, tra le caratteristiche dell’infezione da Candida, abbiamo frequentemente la golosità per pane, patate, pizza, pasta o dolci.

Altre condizioni predisponenti sono patologie come il diabete e immunodepressive (malattie autoimmuni, cancro, trattamenti di chemioterapia e radioterapia, assunzione di corticosteroidi).

Tuttavia, l’incidenza della Candida è maggiore nella donna, perché le variazioni ormonali fisiologiche, (mestruazioni, gravidanza, menopausa) o patologiche o legate all’assunzione di terapie specifiche, come quella di un contraccettivo orale o la terapia ormonale sostitutiva, possono alterare i naturali meccanismi di difesa della mucosa vaginale e portare a vaginiti micotiche.

Tutti questi fattori di rischio provocano quindi, un’alterazione dell’equilibrio della microflora vaginale e un aumento del pH vaginale a causa della quale la Candida albicans, l’agente responsabile dell’infezione, si riproduce in misura eccessiva dando origine al disturbo.

E’ fondamentale riconoscerla subito in modo da poter correre ai ripari il prima possibile.

La diagnosi si effettua innanzitutto con l’osservazione dei sintomi che si manifestano e, per una conferma definitiva, si passa ad una indagine che prevede la ricerca dell’agente patogeno in un campione di cellule prelevate con un tampone vaginale.

I sintomi più frequenti sono tre: prurito, bruciore, fastidio o dolore a livello intimo; in alcuni casi si hanno delle perdite vaginali grigio-biancastre, bruciori durante la minzione e arrossamenti della stessa regione. L’entità di questi sintomi può variare da persona a persona e da episodio a episodio, possono essere presenti tutti oppure soltanto alcuni.

Il disturbo prevede un trattamento specifico, non soltanto per risolvere i fastidiosi sintomi ma anche per evitare il persistere e il peggiorare del disagio e per ridurre al minimo il rischio di nuove infezioni.

Nella fase acuta si consiglia un ciclo di trattamento con farmaci antimicotici da applicare a livello topico, per esempio creme o compresse vaginali, che servono a debellare il fungo, in particolare nei casi di vaginite da Candida non complicati. In genere è sufficiente un periodo di tre giorni consecutivi per la scomparsa dei sintomi. Se ciò non si verifica si può continuare la terapia per altri tre giorni. Tuttavia per permettere all’antimicotico topico di esercitare al meglio la propria azione, è fondamentale che le applicazioni siano regolari, una volta al giorno, per alcuni giorni consecutivi. La scomparsa o una attenuazione precoce dei sintomi, non significa che il microrganismo sia stato reso del tutto innocuo e interrompere il trattamento prima del periodo raccomandato, aumenta il rischio di recidive e lo sviluppo di forme più difficili da curare. È essenziale applicare ogni giorno la corretta quantità di antimicotico topico perché dosaggi insufficienti impediscono al principio attivo di contrastare pienamente i microrganismi patogeni, mentre eccedere con la quantità di crema non comporta benefici, la candida non scompare prima e si possono sviluppare sensibilizzazioni e irritazioni locali.

Durante il trattamento della Candida è opportuno fare molta attenzione all’igiene intima, utilizzando detergenti intimi contenenti sostanze ad azione lenitiva specifici che donano sollievo alle parti intime irritate.

Superata la fase acuta dell’infezione, tuttavia, la mucosa vaginale non recupera immediatamente il proprio equilibrio, e bisogna aumentare la proliferazione dei microrganismi protettivi, naturalmente presenti a livello della mucosa vaginale sana, che aiutano a mantenere il pH a valori di acidità ideali e a prevenire il rischio di recidive da Candida.

Per fare ciò è opportuno seguire delle semplici regole di comportamento, soprattutto per le donne che tendono ad avere frequenti episodi.

Prestare attenzione all’igiene intima, senza esagerare, utilizzando detergenti intimi specifici, delicati e di qualità, in grado di assicurare una detersione efficace e delicata. Una detersione non appropriata e aggressiva, come l’uso eccessivo di lavande vaginali, destabilizza l’equilibrio delle mucose vaginali. Usare sempre detergenti intimi e non saponi o bagnoschiuma, anche sotto la doccia, perché possono essere troppo aggressivi per le mucose. L’ideale è scegliere un detergente contenente acido lattico, ad un pH acido (4,5-5) e contenente sostanze ad azione emolliente e calmante.

Seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, evitando l’eccesso di zuccheri semplici, poiché se assunti in eccesso promuovono la proliferazione del fungo. Ridurre le situazioni di stress psicofisico che incidono negativamente sulle difese immunitarie dell’organismo, dedicandosi momenti di riposo e relax.

Limitare le terapie antibiotiche sistemiche ai casi di effettiva necessità, avendo cura di rispettare i tempi di assunzione previsti, dal momento che causano una candidosi vaginale nelle donne già durante la terapia o subito dopo la sua conclusione a causa di una alterazione della microflora endogena.

E’ utile, inoltre, l’impiego di assorbenti in cotone che assorbono l’umidità in eccesso, piuttosto che assorbenti esterni non traspiranti, come i comuni assorbenti in cellulosa, che determinano una proliferazione di microrganismi patogeni. Se si usano assorbenti interni, va ricordato di cambiarli spesso (ogni 4-6 ore) e di sostituirli con assorbenti esterni durante la notte. Evitare la biancheria intima sintetica perché non lascia traspirare l’umidità e facilita l’infezione, meglio la biancheria intima in cotone che garantisce protezione, traspirazione e freschezza e indumenti che non stringano troppo la regione inguinale.

Non scambiarsi gli asciugamani per evitare contagi.

In piscina e in spiaggia è preferibile non restare a lungo con il costume

bagnato, piuttosto dopo il bagno in piscina o al mare, sciacquarsi con acqua dolce, serve a evitare che il cloro delle piscine o la salsedine del mare provochino irritazioni. Per evitare il contagio di Candida albicans è bene non sedersi sui bordi delle piscine, sulle panche degli spogliatoi e sulle assi delle toilette pubbliche, sulla sabbia senza un asciugamano.