Isolamento e privazione della socialità: cosa ne sarà della scuola di Palo del Colle?

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Privazione della socialità, utilizzo forzato della didattica a distanza e isolamento: ecco riassunto l’anno scolastico appena concluso secondo un gruppo di genitori e studenti di Palo del Colle.

Privati cittadini che, avendo vissuto in prima persona i disagi del lockdown, hanno deciso di incontrarsi e fare rete: l’unico obiettivo è quello di creare delle “proposte fattive per la scuola che sarà“.

La loro lettera aperta, indirizzata anche a PalodelColle.NET inizia così: “Privare i bambini e i ragazzi del naturale processo di socialità e compromettere la relazione educativa con insegnanti ed educatori, fondamentali per una crescita equilibrata ed armonica, ci ha fortemente motivato ad elaborare proposte fattibili per restituire alla scuola la dimensione che le è propria, quella pedagogica nonché socio-relazionale. L’ambiente di apprendimento non si esaurisce all’interno delle quattro mura scolastiche ma, come sottolineato nelle Indicazioni nazionali 2012, coinvolge la comunità tutta nella crescita consapevole, volta ad una cittadinanza attiva, delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi“.
Questa lettera ha l’intento di scuotere i cittadini e coinvolgerli nel processo educativo, stimolando il senso di appartenenza civica di ciascuno.

Chiediamo la sottoscrizione e la partecipazione attiva alla progettazione di soluzioni in riferimento ai punti qui di seguito: messa in sicurezza degli edifici scolastici, recupero dei locali e degli spazi disponibili o utilizzati in maniera impropria, pulizia, cura e allestimento dei giardini, dei cortili e dei patii esterni, condivisione della cura di questi ultimi tra istituzioni e comunità, per poterli vivere al di fuori dell’orario scolastico come punto di aggregazione, condivisione di un patto di corresponsabilità per favorire una alleanza educativa attraverso un dialogo costante e permanente. Apertura reciproca scuola-comunità per vivere il territorio come ambiente didattico-educativo e stimolare il senso di appartenenza ad esso, coinvolgimento delle competenze professionali presenti sul territorio per un arricchimento dell’offerta formativa, che serva da collante alla comunità, promozione di un percorso formativo sulla visione della scuola oggi, promozione della partecipazione dei giovani anche in riferimento alla Legge regionale di recente approvazione ‘Misure regionali in favore degli adolescenti’. Proposta di nuovi modelli organizzativi e relazionali che si appellino in modo ineludibile all’eguaglianza e alle pari opportunità delle persone con disabilità rispetto al resto della popolazione, come affermato dalla convenzione ONU”. Ed ancora “organizzare di tempi e modalità di entrata ed uscita degli studenti dagli edifici scolastici per la pianificazione di percorsi casa/scuola attraverso piani di
mobilità sostenibile, che incentivino la mobilità lenta”. 

“Ormai è tempo di intraprendere un percorso che ripensi alla scuola in un’ottica completamente rinnovata, non solo per rispondere all’emergenza sanitaria di questi mesi, ma soprattutto per dare il giusto valore alla socialità e alla vita relazionale dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze, attraverso l’ascolto attivo dei loro bisogni“.