Calcio Palo: squalifiche per giocatori e dirigenti dopo l’incontro calcistico contro il Foggia

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Secondo quanto riportato dal comunicato Ufficiale numero 64 dell’1 Marzo 2018 dalla Federazione Italiana gioco calcio, lega nazionale dilettanti – comitato Regione Puglia, il Calcio Palo è stato punito con numerose inibizioni e squalifiche, a seguito di un’acceso incontro calcistico contro la formazione foggiana.

In riferimento alla gara tenutasi il 25 febbraio contro il Real Foggia, alcuni componenti della società sportiva palese sono stati sospesi e squalificati. A carico di uno dei dirigenti, Vito Ameruoso, vi è l’inibizione a svolgere ogni attività fino al 30 giugno 2018, dal momento che (come si legge dal comunicato) entrava sul terreno di gioco e dopo aver raggiunto il direttore di gara, rivolgeva nei confronti dello stesso frasi ingiuriose. Allontanatosi dal terreno di gioco, si posizionava nei pressi dello spogliatoio in attesa che transitasse il giocatore no9 della squadra ospitata (Di Savino Antonio) nei cui confronti proferiva frasi minacciose e ingiuriose. Inibizione a svolgere ogni attività anche per Lucia Anna Ameruoso, fino al 1 aprile. Non sono stati risparmiati anche i giocatori: squalifica per quattro gare effettive per Massimiliano Sagarriga Visconti, e fermi per due gare Crescenzo Anservino e Piero Servedio. Squalificato anche l’allenatore Angelo Trentadue, fino al 1 aprile. Noi di PalodelColle.net l’abbiamo intervistato.

DOMANDA – Alla luce del referto di gara e delle numerose sanzioni applicate, cosa vorrebbe rispondere?
RISPOSTA – Purtroppo ci siamo fatti prendere dalla voglia di vendicare l’andata, dove un nostro tesserato finì in ospedale per la frattura al setto nasale. Purtroppo abbiamo sbagliato. In generale è stata una partita maschia ma corretta. A dieci minuti dalla fine, il loro numero 9 ha simulato un pugno, e sotto consiglio di un suo amico, è andato giù gridando. A quel punto purtroppo abbiamo perso la testa, e solo volati un po’ di spinte e un calcio da parte di un nostro tesserato al numero 9Ma poi finiva tutto li grazie all’intervento dei dirigenti, e anche da parte mia. A fine partita ho accompagnato io i giocatori avversari nei loro spogliatoi.

DOMANDA – Quindi è stata una squalifica inattesa? Lei non se l’aspettava?
RISPOSTA – Assolutamente inaspettata. Il gesto fatto dal nostro giocatore è assolutamente da condannare e va punito oltre alla squalifica. Ma non capisco la mia squalifica, anche perché durante la partita non sono stato mai allontanato. Ma purtroppo siamo alle solite, gli arbitri possono scrivere quello che vogliono, tanto nessuno li contraddirà mai. 

DOMANDA – Lei ha quindi intenzione di presentare ricorso?
RISPOSTA – No, non vale la pena. Ormai ho perso la voglia di continuare. 

DOMANDA – Nel senso che la perso la voglia di contrastare il parere degli arbitri o che ha perso la voglia di allenare? 
RISPOSTA – Entrambi.

Calci in testa e punti di sutura: non la pensa così la formazione rossonera foggiana che ha ricostruito così la vicenda attraverso la Foggia I am Calcio – “Un pomeriggio di follia, accoglienza poco ospitale, con Antonio Di Savino uscito malconcio dalla gara, per una aggressione subita dopo il gol vittoria. Stordito, Di Savino è caduto a terra, e come se non bastasse, alcuni giocatori della formazione avversaria lo avrebbero colpito ripetutamente con calci alla testa, impedendone addirittura i soccorsi. Trasportato in ospedale gli sono stati applicati quattro punti di sutura, ma resta il rammarico per un episodio che la società foggiana ha condannato fermamente, anticipando che non si limiterà alla giustizia sportiva. Una brutta pagina di cronaca che non ha davvero nulla a che fare con il calcio