Vito Minerva candidato sindaco della grande coalizione di centrodestra

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“Palo è ferma da vent’anni. E’ brutto scontrarsi con un senso di rassegnazione da parte dei cittadini. Mi chiedo: Palo vuole essere un paese speciale o tornare semplicemente ad essere un paese normale?” A questa normalità aspira Vito Minerva, ufficializzando la propria candidatura a sindaco del centrodestra. Una grande coalizione che vede di nuovo tutti di comune accordo, da Forza Italia (Amendolara) all’Udc di Rocco Guerra ed Emanuele Cassano. Sei le liste al momento presentate: Socialisti, Rivoluzione Cristiana, Forza Italia, Unione di Centro, Forza della Libertà e Palo del Colle popolare.

Nell’ex aula consiliare di palazzo di Città alla presentazione del candidato sindaco, anche il coordinatore regionale di Forrza Italia Luigi Vitali e quello provinciale Francesco Paolo Sisto. Il primo ha esortato gli elettori a valutare l’integrità dei componenti, aggiungendo: “bisogna votare Forza Italia perché la coerenza ha un valore importante e noi siamo coerenti”. Il secondo incalza: “Abbiamo un mantra: vincere. Oggi gli apparati sono perdenti, bisogna votare le persone affidabili”.

E dopo anni di incomprensioni Amendolara afferma: “siamo riusciti a mettere insieme la moderazione” mentre Cassano rincara: “A Palo, dopo anni e anni rinasce il grande centro”.

Nella maxi coalizione anche due assessori attualmente in carica della Giunta Conte, Lucia Grieco e Vito Alberga.

Tutti d’accordo sui punti da portare avanti, primo fra tutti la lotta alla criminalità.


Minerva: “Uno dei punti cardini del nostro programma è la sicurezza. Non è normale che ci siano situazioni di micro e macro criminalità. A Palo si spaccia, si ruba ed è un paese circondato dalla prostituzione. Noi abbiamo tante potenzialità: cosa serve per rendere fruibili i parchi? Per far rinascere le periferie, pensare ad una pista ciclabile? Ci vuole pianificazione e progettazione. Se qualcosa dovesse concorrere contro l’interesse della collettività io mi dimetterei. Bisogna prendersi le proprie responsabilità altrimenti si sta a casa. Dobbiamo rimboccarci le maniche tutti. Il politico non deve essere lasciato solo perché il politico senza i voti non è nessuno. Oggi sono orgoglioso di dire che siamo tornati da dove eravamo partiti, dal centrodestra”.