Cortina 2021: en plein air danzando con la neve. Intervista alla ballerina palese Lucia Della Guardia

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Ha danzato en plein air, sospesa tra cielo e terra, avvolta da una nevicata incessante, in stupendi abiti da scena. La palese doc, Lucia Della Guardia, ha inaugurato così, insieme al corpo di ballo della compagnia ResExstensa di Elisa Barucchieri, le Olimpiadi invernali di Cortina 2021. Le sue emozioni in un’intervista a noi di PalodelColle.Net

 

DOMANDA – Cortina 2021: danzare en plein air avvolti dalla neve. Cosa hai provato? 

RISPOSTA – Una commozione infinita; ci siamo alzate in volo durante l’intervento della Nannini, eravamo lì sotto questi maestosi fiocchi di neve che danzavano intorno e assieme a noi in attesa di esibirci dopo un anno di stop per un pubblico vero in mezzo alle Dolomiti che riecheggiavano del ritornello “amo la vita, meravigliosa”.

DOMANDA – Tu sei cresciuta studiando danza tradizionale. Come sei approdata alla compagnia ResExstensa e quindi alla danza aerea? 
RISPOSTA – Io Elisa Barucchieri l’ho amata da quando vidi la sua “Erodiade” a teatro e cominciai a seguire ResExtensa nei vari stage, laboratori e lavori teatrali. Ricordo ancora la risposta di Elisa alla mail che le inviai quando organizzò in terra di Bari il primo corso di volo assistito, nella quale esternavo le mie perplessità nel merito sia  della mia età che della preparazione fisica.
“Cara, hai la testa giusta, ed è quello che serve” fu la sua risposta e le sarò per sempre grata.
DOMANDA –Il ‘volo assistito’, come spesso viene chiamato, è una tecnica di danza aerea onirica e magica. Quanta forza e concentrazione ci vuole per questa disciplina?
RISPOSTA – Si chiama volo assistito perché il trapezio al quale ciascuna di noi si aggancia con il proprio imbrago, è collegato a un cavo d’acciaio al cui termine c’è un porter, un angelo, un tecnico, che con la forza delle sue braccia e l’aiuto di un contrappeso, permette il nostro volo. La magia del volo si concretizza perché ci sono due persone che contemporaneamente lavorano all’unisono, fiducia cieca da parte nostra nei porter, responsabilità altissima da parte loro nel proteggere i nostri corpi, una evoluzione del pas de deux.
DOMANDA – In un momento così drammatico per lo sport, per il mondo dell’arte, per la danza, Cortina 2021 la puoi leggere come metafora di rinascita? 
RISPOSTA  – Per noi è stato così. Una speranza di rinascita, di tornare a fare ciò che più amiamo, trasmettere emozioni con il corpo e scambiarle con il pubblico.
Questo anno di fermo, per tutti gli artisti dal vivo,  è stato una morte dell’anima.
DOMANDA – A cosa pensi quando danzi in aria?
RISPOSTA – Quando sono in volo sono concentrata nel vivermi ogni singolo momento dell’esibizione, spazio per pensare ad altro non c’è.
Ma poco prima, quando stacco l’ultimo piede da terra e sento la gravità modificarsi, penso a una persona a me cara, che adesso è in cielo, quasi che io possa raggiungerla per un abbraccio.