La storia di Tonia, la prima donna che partecipò al Palio del Viccio – Intervista

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Oltre ogni pregiudizio e record storico. Il suo nome è Tonia Crismale ed è la prima donna in assoluto ad aver partecipato alla secolare tradizione del Palio del Viccio. Dopo soli quattro mesi di pratica, era già pronta per gareggiare insieme a tutti gli altri cavalieri.

Noi di PalodelColle.net l’abbiamo intervistata.

DOMANDA – Lei è stata la prima cavallerizza a partecipare al Palio del Viccio. Quali ricordi ha di questa esperienza?
RISPOSTA – “Ricordi indelebili, quell’anno andammo in diretta su Telenorba e ci fu la notizia al telegiornale: per la prima volta a questa gara cinquecentesca partecipava una donna, quando in passato era riservato solo principi. Sentire la folla che tifava per me, urlando il mio nome e incitandomi a tornare l’anno successivo, fu il massimo. Quella folla mi regalò dei momenti di gloria e gioia che non dimenticherò mai. Dopo di me c’è stata un’altra cavallerizza a prendere parte a questa tradizionale sfida. Dopo di noi però non ha mai più gareggiato nessuna donna“.

DOMANDA – Nelle competizioni del palio è raro, se non impossibile, trovare una partecipante donna. Ha mai riscontrato difficoltà o discriminazioni in questo senso?
RISPOSTA – Discriminazione no, però ricordo che ci fu un cavaliere che rimase colpito da una mia gentilezza rivolta al vincitore: gli strinsi la mano per la sua bravura, e siccome in quei momenti ognuno pensa alla sua contrada, secondo lui io non dovevo essere contenta, ma non è così bisogna sentire felicità anche (non mi piace usare questa parola) per il rivale che in quel momento sta esaltando la sua gioia da vincitore. 

DOMANDA – A quante edizioni ha partecipato e qual era il nome del suo cavallo?
RISPOSTA – Ho partecipato a tre edizioni. Ricordo che nel 1988 il Palio del Viccio si fece in estate, precisamente il 31 di luglio. Poi tornai a febbraio 1989 e febbraio 1990. Il mio cavallo si chiamava Prestige, di razza irlandese che cavalcai per ben due gare. Nell’edizione del 1990 il mio cavallo si chiamava Marzio, di razza tedesca. Entrambi i cavalli erano dalla scuderia di Domenico Zenzola.

DOMANDA – Quale messaggio sente di dare alle giovani cavallerizze che vorrebbero partecipare al Palio?
RISPOSTA – Io ho trent’anni di equitazione alle spalle, dressage e salti ad ostacoli: quello che vorrei dire a tante giovani che hanno voglia di partecipare, di non tirarsi indietro, di provare questa esperienza bellissima perché fa parte della propria storia. Vivere quei momenti è bellissimo, è un’emozione indescrivibile sentire il cavallo che galoppa con te sulla sua spalla e cercare di alzarsi in piedi. Trovare e mantenere il baricentro non è per niente facile. L’unico consiglio è di fare tanto allenamento!

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